La storia



Per conoscere l’antica storia nipponica, si fa solitamente affidamento su resoconti cinesi e su due fonti giapponesi: Kojiki (Testimonianza delle cose antiche) e Nihon shoki o Nihongi (Cronache del Giappone), compilati rispettivamente nel 712 e nel 720 d.C. Questi documenti, che costituiscono le basi della storiografia giapponese, riportano soprattutto avvenimenti accaduti tra il VII secolo a.C. e il VII secolo d.C., uniti a narrazioni mitiche.

 

 

A. I primi insediamenti /periodo Jōmon

I primi insediamenti, sul territorio nipponico, risalgono al 5000 a.C., e documentano un’'economia elementare sviluppatasi nel corso degli anni su caccia, pesca e rudimentali tecniche agricole.
Il periodo che va da circa il 10000 a.C. fino al 300 a.C. è conosciuto come Periodo «Jōmon»; questo termine deriva dall’inglese cord-marked («segnato dalle corde»); questo particolare nome vuol fare riferimento alle decorazioni, composte da corde e bastoni, del vasellame di argilla tipico di questo periodo.
Nel corso del III e IV secolo a.C.. si diffuse la Cultura Yayoi, portata in Giappone da migranti provenienti dalla Cina o dalla penisola coreana (vi sono teorie diverse in proposito), La cultura Yayoi era alquanto evoluta se comparata con il periodo Jōmon. Introdusse novità come il bronzo e le armi di rame, gli specchi di bronzo, le campane e le risaie.

 

 

B. L'epoca Kofun (300 ca. - 710)

 

I primi risultati della formazione di un potere statale risalgono al IV secolo d.C., cioè al Periodo Kofun; questo termine, che significa tumolo, ha origine dai reperti archeologici ritrovati a migliaia in tutto lo Honshû e nella parte settentrionale del Kyûshû.
In questa periodo storico il paese, diviso in diverse comunità tribali (uji) vide il clan di Yamato diventare sempre più forte e potente. L’imperatore Yamato rafforzò il proprio potere dichiarando lo scintoismo la religione di stato (e dunque uno strumento politico). I sovrani successivi adottarono modelli culturali e politici di provenienza cinese e, alla metà del VI secolo , favorirono la diffusione del buddhismo, che all'inizio del VII secolo divenne la religione ufficiale del Giappone. L'esistenza dei kofun testimonia l'elevato grado di organizzazione che lo stato di Yamato doveva aver raggiunto all'epoca

 

 

C. L'epoca Asuka (593-710)

 

Il Periodo Asuka coincide con il primo periodo buddhista della storia nipponica. Nel 593 l'imperatrice Suiko (ricordata come una imperatrice saggia e giusta), salì al trono, stabilì la residenza imperiale nella Valle di Asuka, nella provincia di Yamato. Suo nipote, il principe Shotoku, diede vita ad una serie riforme, e nel 604 redasse la prima costituzione giapponese, denominata "dei diciassette articoli", ed ispirata all'ordinamento centralizzato cinese.
Il programma di riforme intrapreso da Shotoku, fu continuato, con successo, dal principe Nakano Oe, futuro imperatore Tenji, e Nakatomi Kamatari, fondatore della dinastia Fujiwara. Proprio a quest’ultimo, si devono, nel 645, le "riforme Taika", volte a consolidare la casa imperiale; da un punto di vista politico e amministrativo i kuni (province amministrate da funzionari statali) subentrarono agli uji (domini delle famiglie nobili).

 

 

D. L'epoca Nara (710-794)


Con il trasferimento della capitale, nel 710 (durante l'impero di Shomu), da Asuka a Heijo-kyo (l'attuale Nara) ebbe inizio l’epoca Nara, caratterizzata da una forte influenza della cultura cinese. Dalla Cina arrivò la scrittura ideografica e il codice di leggi Taiho.
Sempre a quest’epoca, durante la quale il Giappone divenne il punto d'arrivo della Via della Seta, risalgono anche le cronache Kojiki e Nihon Shoki, la prima grande silloge poetica Man'yoshu (Antologia di mille foglie) e la diffusione dell'arte buddhista.

 

 

E. L'epoca Heian (794-1185)


Nel 794 con il trasferimento della capitale a Kyoto si aprì la cosiddetta "epoca di Heian" (antico nome di Kyoto) che durò fino al 1185. Fu un periodo alquanto prospero e pacifico caratterizzato dall’ascesa al potere dei Fujiwara (durata fino al 1028), la grande famiglia di nobili cortigiani che monopolizzò le cariche amministrative attraverso un'accorta politica matrimoniale.
L'epoca Heian coincide dunque con il felice periodo della cultura aristocratica di corte e delle forme letterarie e musicali ad essa legate.
Ma non cambia solo la cultura nipponica, anche l’assetto territoriale si trasforma: il paese si presenta diviso in vaste proprietà ereditarie, concesse ai nobili e ai sacerdoti dei templi buddhisti.
Gli ultimi anni del periodo Heian vedono l’insediarsi dell' Insei (un governo claustrale presieduto dall'imperatore abdicatario, con tanto di corte, ministri e decreti) e dei suoi shôen (vasti appezzamenti di terreno amministrati da famiglie nobili, templi buddhisti o santuari shintoisti) .
Questa dualità, a lungo andare, finì per rafforzare il potere delle famiglie Taira e Minamoto e portò a due guerre civili (1156 e 1159-60), in cui i Taira furono tragicamente sconfitti.


 

F. L'epoca Kamakura (1185-1333)


Quest’epoca è caratterizzata dall’introduzione, da parte di Yorimoto, dello shogunato (governo militare che durerà fino al 1867).
Nel 1199 Yoritomo morì e con lui finì il potere Minamoto: subentrò il clan Hojo che tra alti e bassi resistettero per oltre un secolo: 1200- 1333 coincidente ad uno dei periodi più prosperi della storia nipponica.


G. L'epoca Muromachi (1333-1568)


L'epoca Muromachi (contraddistinta da sanguinose guerre civili) prende il nome dal quartiere di Kyōto in cui si trovava la residenza dello shōgun di Ashikaga.
Verso la fine dell'epoca, i portoghesi e il gesuita san Francesco Saverio portarono il cristianesimo in territorio nipponico.


H. L'epoca Azuchi-Momoyama (1568-1600)


Seppur breve quest’epoca fu densa di avvenimenti cruciali, in primis la riunificazione del Giappone e la lotta al cristianesimo: Hideyoshi Toyotomi preoccupato per il successo della nuova religione scacciò i missionari, uccidendo, come monito, 26 cristiani.

 

 

I. L'Epoca Edo (1600-1868)


Conosciuta anche come epoca Tokugawa, l’ Epoca Edo, prende il nome dalla capitale shogunale, Edo appunto, ribattezzata Tokyo nel 1869.
Nel 1603 Tokugawa Leyasu, prese il potere e dominò su Paese caratterizzato da un forte feudalesimo (che perdurò fino alla metà del XIX secolo) e tendente ad isolarsi sia economicamente che culturalmente.
Nel corso del XVIII secolo, si assistette al declino del sistema feudale causato da importanti mutamenti sociali ed economici: la classe mercantile stava acquisendo potere.


J. L'epoca Meiji (1868-1912)


L'epoca Meiji ("del regno illuminato"), ebbe inizio con la guerra civile che sancì la la fine dello shogunato e la cosiddetta Restaurazione Meiji.
L’imperatore intraprese una politica mirata a trasformare il Giappone in una potenza industriale mondiale.
Furono varate riforme economiche, amministrative, sociali; fu promulgata, su modello di quelle Occidentali, una nuova Costituzione e vennero poste le basi per una politica estera alquanto aggressiva (che sfociò, tra l’altro, nella guerra cino- giapponese del 1894-95, che vide la pesante sconfitta della Cina e nella rivolta dei Boxer).

 

 

K. L'epoca Taisho (1912-1926) e la Prima Guerra Mondiale


Il principe Yoshihito (1879-1926) divenne imperatore con il nome di Taisho ("Grande giustizia") e allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, rivendicando il territorio di Jiaozhou (Kiaochow), nella Cina nordorientale, il Giappone entrò in guerra a fianco degli Alleati, occupando le isole tedesche nel Pacifico. A fine conflitto, il Giappone ottenne la concessione di Jiaozhou, (che tuttavia dovette restituire alla Cina nel 1922).


L. La Prima Epoca Showa (1926-1945) e la seconda guerra mondiale


Nel 1926 salì al trono imperiale, Hirohito, ed iniziò l’ Epoca Showa ("pace illuminata"). Il Giappone, alla ricerca di nuovi mercati, riprese, nei confronti della Cina, una politica aggressiva.
Nel 1933, la Società delle Nazioni chiese al Giappone di cessare le ostilità in Cina; per tutta risposta il Paese del sol levante annunciò l'abbandono della Società delle Nazioni e minacciò di occupare le città di Pechino e Tianjin: nel maggio del 1933, la Cina fu costretta a riconoscere la conquista giapponese e a firmare una tregua. Intanto, nel 1936 l'impero sottoscrisse un accordo anticomunista con la Germania, a cui fece seguito la partecipazione all'asse Roma-Berlino.
Con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale in Europa, il Giappone tentò nuovamente di espandersi nel Sud-Est asiatico.


 

Il 7 dicembre del 1941, durante i negoziati diplomatici tra Stati Uniti e Giappone, l’esercito nipponico organizzò un attacco o aereo contro la principale base navale americana nel Pacifico, d’istanza a Pearl Harbor (Hawaii). Gli Stati Uniti, insieme alle altre potenze alleate, dichiararono allora guerra al Giappone e nel 1944 e 1945 bombardarono i territori nipponici; gli attacchi aerei culminarono, il 6 agosto del 1945, quando, sulla città di Hiroshima, venne sganciata la prima bomba atomica. Due giorni dopo, anche l'Unione Sovietica dichiarò guerra al Giappone, e il 9 agosto una seconda bomba atomica venne lanciata su Nagasaki.
A fine guerra il Giappone, devastato e in ginocchio, dovette restituire tutti i territori conquistati.

 

M. La tarda epoca Showa (1945-1989)


Il dopoguerra coincise con la ricostruzione, sostenuta da varie riforme; in tutti i settori. Nell'aprile 1946, gli uomini, e per la prima volta le donne giapponesi andarono al volto e l’anno seguente, venne promulgata una nuova Costituzione, fortemente voluta dagli Stati Uniti.
Nel gennaio del 1989, ebbe inizio il regno "Heisei" ("ritorno della pace").

 

 

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