Ordinamento dello stato




Uscito sconfitto dalla Seconda Guerra Mondiale, il Giappone fu sottoposto alla tutela degli Stati Uniti attraverso il Comando supremo delle forze alleate fino al 1952. In base alla Costituzione del 1947 il Giappone è una monarchia costituzionale ereditaria; la successione avviene secondo la linea maschile della famiglia imperiale. L'imperatore – al quale in precedenza era attribuita “natura divina” – è oggi privo di poteri politici; egli rappresenta l'unità nazionale e svolge funzioni puramente cerimoniali.


A. Potere esecutivo


Il potere esecutivo è affidato a un gabinetto presieduto da un primo ministro formalmente designato dall'imperatore, ma espressione del partito di maggioranza; il governo è responsabile del proprio operato di fronte alla Dieta.



B. Potere legislativo


Il potere legislativo compete alla Dieta (Kokkai), organo bicamerale composto dalla Camera dei rappresentanti (Shugi-in o Camera bassa), che conta 480 membri eletti a suffragio universale in carica per quattro anni, e dalla Camera dei consiglieri (Sangi-in o Camera alta), con 252 membri eletti a suffragio universale per un termine di sei anni, rieleggibili per metà ogni tre. All'interno della Dieta il maggior potere spetta alla Camera bassa, che può porre il veto sulle decisioni prese dalla Camera alta. Hanno diritto al voto tutti i cittadini a partire dai 20 anni di età.


C. Potere giudiziario


Il sistema giudiziario Giapponese è ispirato al diritto europeo continentale, con influenze anglosassoni; prevede una Corte suprema presieduta da un giudice nominato dall'imperatore su indicazione del governo.

È in vigore la pena di morte.



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