GIAPPONE
- IL GIAPPONE «da dove ha origine il sole»
- CULTURA
- CUCINA GIAPPONESE
- TRADIZIONI e FESTIVITA'
- HOTEL IN GIAPPONE
- REGIONI e ISOLE
- TOKIO la capitale
- Tokyo
- Aeroporti
- Come muoversi
- Cosa vedere – Cosa fare
- Dove andare:
- LE GRANDI CITTA'
- INFO UTILI
Le infinite varietà di "kimono"
La parola kimono significa “abito” (ki – da kiru, vestire e mono – cosa) ed è utilizzata da noi occidentali per indicare il vestito tradizionale giapponese, di cui esistono numerose varietà e utilizzato ancora oggi anche se in rare occasioni. La parola kimono significa letteralmente “vestito” e cominciò ad essere utilizzata nel 19° secolo per distinguere gli abiti giapponesi da quelli degli occidentali detti yōfuku. Ottenuto dall’unione di pezzi di tessuto rettangolari, non esalta le curve del corpo come tendono a fare gli abiti occidentali: al contrario le nasconde completamente e chi lo indossa deve muoversi con grazia e ponderatezza, dimostrando le sue doti profonde.
A Tokyo, Osaka e nei centri più frequentati dagli stranieri, più della metà delle donne che si incontrano per strada è vestita alla moda occidentale. Tuttavia il kimono è ancora molto usato e solitamente ogni ragazza ne possiede almeno uno o due (non è infrequente in campagna incontrare delle donne che anche oggi non hanno mai portato l' abito occidentale). Vi sono mille tipi di kimono, dagli yukata di cotone leggero bianchi e blu con cintura (obi) arancione o rosa, ai kimono da passeggio, di seta delicata a fiori o a righe, a quelli da cerimonia più sontuosi, di seta pesante dai colori accostati con gusto e arditezza; rosa e rosso, verde e blu, giallo, grigio e oro.
Parte integrante del kimono sono l’ obi, le geta, gli zori e il haori. L’ obi è una cintura alta e rigida che si allaccia con un grande nodo di varia foggia; alcuni obi sono di materiale preziosissimo e costano parecchie decine di migliaia di yen e, come veri e propri arazzi dal disegno raffinato, fungono da gioielli, tanto più che le donne giapponesi portano raramente collane, braccialetti e spille.
Le geta sono invece zoccoli che vengono calzati sopra a delle specie di ghette bianche. Lo zori è un sandalo ortopedico, variazione elegante della geta. Una signora elegante non rinuncia mai al haori quando esce: è una specie di corto soprabito di seta o di lana che segue la linea del kimono. Solo lo yukata, leggero abito da indossare nei mesi estivi, è naturalmente portato senza haori. Il kimono non è una prerogativa femminile: ma gli uomini lo indossano generalmente solo in casa; per le vie si possono vedere vecchi signori che non vi hanno rinunciato. D’estate invece anche le strade della città sono affollate di giovanotti che indossano tradizionalissimi yukata: l’ uso si è mantenuto per la praticità di quest’ abito nel clima estivo, umido e soffocante.
EVOLUZIONE E FASCINO DELLA DONNA
LE INFINITE VARIETÀ DI «KIMONO»
LA CERIMONIA DEL TÈ E L’ ORIGAMI